martedì 29 marzo 2011

Scelta dell'area. Parte 2: dissolvere la nebulosa.

3,La scelta di un Urban Voids in particolare passa attraverso la rilettura dell'area.
Scrivere per pensare e analizzare, mappare, ricordare, disegnare per conoscere il territorio. Gli UV oggetto di analisi hanno interessato le due macro-aree adiacenti A e B.

Analisi e bozza di programma


UV_2_ 
Rispetto agli altri UrbanVoids è quello che forse conserva un cornice più debole. Nonostante tutto i suoi bordi sono precisi, il piccolo parco appare introverso; la pendenza rispetto alle strade che lo costeggiano, impone un accesso, che deve essere scelto: il fatto che si collochi su un livello più alto crea un’interruzione con la città e lo colloca forse in un ambito di stasi, di contemplazione. Pochi passi e l’urbano si perde dietro una staccionata in legno. Spalle ai palazzi, giochi per i bambini nella parte più alta di questa piccola collina colorata da alberi diversi. Almeno 5 colori di chioma diversa, in un fazzoletto di urbano. Un’oasi colorata. Agreste. Piccola pendenza verso via Furio Camillo e siamo di nuovo in città: a sinistra il viale invita ad una prospettiva urbana, a destra scorcio sul verde inaspettato (per una straniera come me) che è invito al rurale.




Pascolo urbano: l'esperienza di Torino.

Il parco rurale come limite tra città e campagna: un esempio realizzato a Bari.

Per cominciare sugli orti urbani:




UV*.* _alternativi_
Gli altri vuoti urbani oggetto di sopralluogo si attestano in una zona più vicina alla Via Appia Nuova e subito si avverte una maggiore vitalità per così dire urbana. Percorrendo l’asse viario a partire dall’incrocio con via Arco di Travertino si assiste ad una progressiva densificazione degli isolati che costruiscono fronti sempre più continui. Da un lato l’Appia Nuova che è asse viario per auto, nonostante i viali alberati, dall'altro passeggiare nelle strade interne al quartiere è entrare in corridoi lunghissimi dalle pareti troppe alte. La varietà di negozi, vetrine, caffè e quanto altro, distraggono. Chissà forse la sera quando tutto è buio e quelle migliaia di finestre si accendono, il mosaico delle loro luci anima quelle pareti altissime. La finestra che si illumina di notte non so perché ma mi ha sempre intrigato,confortato anche. Sa di casa.Il verde manca. Il quartiere si divide tra il grande asse viario e una vastissima area con destinazione d’uso prevalentemente residenziale; il parco della Caffarella non è lontano, ma chiuso dietro fitti palazzi per sbucare alla fine di qualche prospettiva nata a caso. Eppure piacevole, sorprendente perdersi in un scenari urbani monotoni e trovare per caso una via d’uscita verde, anche solo per lo sguardo. 





...e i vuoti urbani in altri contesti...

Scelta dell'area. Parte 1

Quali Urban Voids scegliere?
Primo contatto - virtuale e reale - con le aree di progetto.


Pensieri dentro le aree. 
Area A - (e Area B) - palazzine e complessi edilizi multipiano. Congestione
I vuoti urbani di questa area sono di ridotte dimensioni rispetto al tessuto edilizio in cui si inseriscono: gli edifici che li circondano per effetto della loro altezza li riducono ad elementi puntuali. Quasi oasi nel deserto. Improvvisi cambi di scenario. Improvvisi perché nascosti dentro il reticolo del tessuto edilizio. Punti di una rete. Quindi nodi. Per il loro carattere puntuale diventano possibile veicolo di collegamenti, sviluppano traiettorie, forse. 

Primo giorno di Lab!

Si parte!
Roma - Sette colli - Origine vulcanica - Verde - Archeologia e natura. 
"The powers of ten"Charles and Ray Eames, Los Angeles, California. 
Ex-tempore: progetto di una scuola materna, ovvero come superare l'incubo del foglio bianco. 





Work in progress!