sabato 4 giugno 2011

Orti urbani. Note tecniche

Gli orti urbani sono lotti minimi di verde ad uso privato per la coltivazione domestica. La loro presenza segna spesso il paesaggio delle periferie urbane, nelle aree interstiziali, abbandonate o sottoutilizzate. Gli orti urbani o più propriamente i Kleingarten (piccoli giardini) - come vengono denominati nell’urbanistica tedesca - sono anche un materiale “nobile” della composizione urbanistica moderna, ricorrente nei piani delle città del Nord e Centro Europa almeno da un secolo e mezzo. Sono un materiale legato alla cultura e alle pratiche abitative locali, l’interesse e l’attualità del quale derivano dalla grande duttilità e reversibilità nell’utilizzo di piccole aree isolate, ma anche dalla possibile integrazione in progetti articolati e complessi dello spazio aperto verde. 
Pochi materiali semplice costituiscono una costante nei progetto di orti urbani. 
Un piccolo lotto, che può misurare da 40 a 100 mq, è composto da:
- una superficie di terreno;
- recinzioni e partizioni interne;
- un ricovero per gli attrezzi;
- impianti di irrigazione.
Nel caso frequente di una colonia di orti si trovano anche: 
- uno spazio comune per attrezzi; 
- una piazzola ad uso collettivo;
- un accesso comune carrabile e un parcheggio.
La localizzazione e il dimensionamento della colonia costituiscono i principali problemi inerenti alla progettazione e alla gestione degli orti urbani: 
- scegliere una zona non inquinata. La possibilità di coltivare prodotti alimentari da un lato, la lunga permanenza degli utenti dall’altro, consigliano un’attenta valutazione dell’idoneità all’uso di un’area disponibile. Molte di quelle residuali, altrimenti interessanti, per la vicinanza a fonti di inquinamento atmosferico o con suoli da bonificare, potrebbero per questo risultare inadatte; 
- valutare le dimensioni in rapporto alla collocazione. Un’area di 600 mq, composta da 20 orti, è una misura consigliabile per una colonia posta entro un parco, alla quale si voglia anche affidare una funzione di presidio. Per una colonia di quartiere queste dimensioni possono raddoppiare; 
- progettare la struttura. E’ opportuno individuare alcuni elementi fissi (la rete dell’acqua, le recinzioni interne ed esterne, la dimensione media dei lotti) e costruire repertori di soluzioni per altri ( tipicamente il ricovero degli attrezzi);
- prevedere le superfetazioni. E’ utile prestabilire quelle accettabili, così da regolare o vietare le altre;
- valutare le modalità di aggregazione o gestione. E’ bene tenere presente che un gruppo di persone all’interno del quale non sussistono le condizioni per cooperare difficilmente manterrà in buone condizioni una colonia di orti. 


illustrazione da testo pg 301

da P. Gabellini, Tecniche urbanistiche, Roma, Carocci, 2001, pg 292-293.

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